“Cesare, ottime notizie dall’Oriente ostile, Tigranocerta è caduta, Tiridate I appoggia la causa imperiale, l’Armenia è di nuovo romana”.
L’imperatore fece un breve cenno con la mano congedando il messaggero, e passeggiando tra i corridoi della sua villa di Antium, rifugio dai suoi tormenti romani, pose lo sguardo fisso sul mare.
Aveva chiesto di essere lasciato solo, in quel meridio del 63 d.c., amava venire qui nella sua terra natìa, nella sua dimora, dove il mare batteva sugli scalini, entrando per le gallerie, e il sole pontino al tramonto indorava le volte degli archi.
Roma aveva di nuovo il dominio sull’Oriente e la gloria militare fomentava la bramosia di Nerone. Chissà come avrà festeggiato quella sera, magari organizzando spettacoli nel teatro della villa, oppure con un bagno rilassante nelle terme all’interno del complesso, o semplicemente leggendo un libro del suo mentore Seneca nella biblioteca posta proprio sopra l’arenale. Chissà.
La verità si cela tra il calcestruzzo e i mattoni cotti… tra lo pnemautico che permette l’accesso al palazzo e un sacchetto dell’immondizia come nuovo reperto archeologico. Già, perchè se vi capiterà di passeggiare per il lungomare di Anzio, spinti dalla voglia di seguire le gesta di Lucio Domizio Enobarbo, o dal desiderio di sentirvi imperatori per un giorno, non dimenticate di portare con voi tutto l’occorrente per fare una sana attività fisica.
Partiamo.
Iniziamo con il riscaldamento: una bella gimcana tra cicche e pneumatici; proseguiamo con un po’ di free climbing tra le colonne del II secolo a.c. e per finire riprendiamo fiato con una respirazione a pieni polmoni dei fumenti benefici derivanti dal marcire della spazzatura.
Se dopo tutto questo sport avete voglia di leggere, potete tranquillamente riprendere il controllo della mente deliziandola con le meravigliose scritte rupestri fatte da abili artigiani con la magnifica e pregiata vernice nera dello spray.
Tranquilli, questo non è un altro noioso articolo di denuncia, qui non può crollare nulla: è già crollato tutto. Questo è semplicemente un consiglio per un itinerario turistico alternativo.
Una villa che degradava sul mare poggiata sopra una rete di grotte, un complesso architettonico risalente a ben prima di Nerone, ma che lui volle ricostruire, uno spazio che si estendeva per più di 800 metri comprendente biblioteche rinomate in tutto l’impero, terme, un teatro, un porticciolo, orti e perfino un belvedere. Intonaci colorati, marmi e pavimenti in opus signinum completavano la meraviglia.
Oltretutto quel tratto di mare, oggi, è Bandiera Blu.
Fu Adriano poi ad accrescerne la magnificenza: Adriano, lo stesso che commissionò la villa in provincia di Roma. La stessa villa che, come denunciato tra le pagine del Corriere della Sera e di Italia Futura da Sergio Rizzo, riceverà dal ministero un finanziamento di soli 370mila euro per la manutenzione, contro i 7,3 milioni di euro stanziati per il ramo del lago di Como e il sito Unesco di “Ossuccio”, luoghi tanto cari al ministro.
Si sa, in tempi di crisi, le casse languono e ci si deve accontentare di quello che si ha.
In attesa del prossimo crollo e di riprenderci i nostri beni, come proposto da Stefano Ceci in occasione della giornata Cultura: Orgoglio italiano di Italia Futura, e quindi di riprenderci noi stessi, io pianto un bell’ombrellone proprio qui, nell’intercapedine che trovo tra un laterizio e il calcestruzzo del II secolo a.c, e mi godo questo indecente spettacolo.
Post scriptum: per maggiori informazioni sulla Villa di Nerone di Anzio visitate il sito www.ilmiolazio.it . Se non trovate nulla, non vi preoccupate: non avete problemi con internet o malanni alla vista. Non troverete nulla, tutto quello che c’è da sapere ve lo abbiamo riferito noi, hic et nunc.
Ringraziamo Dio che sono arrivati i 370.000€ perché ora non ci sono più neppure qeelli.
abbiamo una fortuna immensa sul nostro territorio, il nostro oro, ma purtroppo la nostra classe politica non è in grado di farla fruttare e noi non sappiamo valutarla a dovere. Che peccato!
Le denunce si fanno al commissariato,
e di solito s’ottiene lo stesso risultato.
Di quanto c’è scritto e ben parlato
ben poco cambiò, ben poco è cambiato;
trattiamo così quel che ci ha lasciato
Nerone, l’imperatore calunniato:
l’italica gente non ha quel che ha meritato!
Quel che è qui documentato,
e non è certo un triste fato,
è una scelta d’incuria che ha ammorbato
il nostro patrimoni e ha legittimato
chi per secoli ce lo ha depredato.
Forse i ladri l’avrebber tutelato!
Vendiamolo, purché sia rispettato:
meglio sarebbe vedercelo rubato
che così vilipeso ed abbandonato!
Ciao a tutti,
scriviamo dalla redazione de Il Mio Lazio. Il nostro scopo non è giustificarci per le mancanze ma cercare di spiegare cosa stiamo facendo e cosa ci accingiamo a fare. Prima di farlo però vorremmo dare il nostro apprezzamento per le attività che vengono fatte da blog come questi.
Veniamo a noi: la villa di nerone effettivamente non è ancora citata sul sito, questo però non significa che il sito sia fermo e non aggiornato, semplicemente siamo online da poco più di un mese e siamo ancora in fase di redazione dei contenuti informativi. Vista l’enorme mole di materiale che la regione offre abbiamo preferito partire da contenuti di natura generalista per poi scendere in particolari, per cui abbiamo redatto la scheda su anzio, sul suo mare ma non ancora sulle singole attrattive che si trovano nel territorio. E’ una scelta editoriale che può anche essere discutibile ma da qualche parte si doveva pur partire. Il nostro lavoro continuerà nei prossimi mesi e continueremo ad ampliare i contenuti del sito, aggiungendo anche attività di promozione attraverso i social network (a proposito stiamo per andare anche noi su foursquare, vi avvertiremo quando avremo la pagina) e attraverso il monitoraggio di quello che accade in rete, come stiamo facendo adesso.
Non entriamo nel merito di quanto scritto nel post perché lo riteniamo già sufficientemente eloquente.
alla prossima.
Red
Grazie per i commenti all’articolo e per l’originalità del poeta che ha compreso pienamente lo spirito che ha animato la mia indignazione.
Ringrazio anche l’interattività della redazione del Mio Lazio, sebbene io non sia d’accordo con la scelta redazionale di taglio dei contenuti e quindi, dei luoghi. In questa era di condivisione e di turismi diversi, sono del parere che ogni territorio, seppur “minore”, meriti di essere raccontato, con tutte le attenzioni del caso.
Ma questo è solo un mio parere. Spero però che da questo articolo e questo blog, luogo di incontro di Know how turistico, si traggano validi suggerimenti.
Grazie
Giulio David