– Pss…. hai sentito?
– Sentito cosa?
– Dicono che a Roma hanno costruito una nuovo parco giochi tematico e un campo da golf. Andiamo?
– E che sarebbe questo parco giochi? E poi a golf non so giocare….
– Dicono che questo Anfiteatro, così lo chiamano ma non chiedermi il perchè, sia uno spazio gigantesco, che tiene fino a 50mila spettatori e che all’interno nasconde delle mirabilia. Storia di uomini, schiavi, imperatori, bestie feroci e stucchi preziosi e dicono anche che l’arena sia ancora impregnata dell’odore del sangue dei gladiatori.
La notte poi…
– E la notte cosa?
– Dicono che la notte tutto si rianimi, che si odano grida in una lingua che parrebbe latino, stridii di gladi, fulgenti scintillii di lame al chiaro di luna…. deve essere un’atmosfera magnifica e una emozione continua……. Allora andiamo?
– Ma io pensavo a qualcosa di più storico, di più antico… che so… il London Eye per esempio.
– London eye?
– Si, quella magnifica opera architettonica del 2000 d.c. nella vecchia Albione: dicono che da lì si goda un panorama magnifico. Sai è talmente bella che è un bene dell’Unesco ed è talmente importante che è considerata tra i monumenti storici più rappresentativi del periodo.
Mi sono fatto prendere la mano dall’immaginazione? Ho forse confuso secoli e monumenti?
Può essere ma ci sono dichiarazioni che inducono, purtroppo inconsapevolmente, a qualche delirio.
E già perché quando leggo che col parco a tema “Roma avrebbe gli stessi visitatori di Londra e Parigi al netto di Disneyland resort e del London Eye” e che a sostegno del suo innovativo e originale pensiero, divulgato a Berlino in occasione dell’ Internationale Tourismus Börse, il Capo dipartimento turismo di Roma, l’ On. Gazzellone dà anche i numeri “Disneyland Paris attira ogni anno oltre 15milioni di visitatori; la London Eye, 10.000 al giorno, tre milioni e mezzo l’anno, la Tour Eiffel oltre 6 milioni”, viene facile rimescolare alla rinfusa tecnologia e archeologia….. e il Colosseo? ma questa è una mia aggiunta, fa 5 milioni di visitatori!
Bene dunque. No, veramente male.
I parchi a tema possono essere una risorsa per il turismo? Sì, specialmente per chi ha poco da offrire e scarsità di pensiero su come ripensarsi o re-inventarsi da capo.
Ma che opportunità è per Roma avere una ruota panoramica, magari accanto al Colosseo o perché no, nel giardino degli aranci su, all’Aventino? Senza considerare poi che l’Urbe, ha già un parco tematico, Rainbow Magic Land e che, ma anche questo lo aggiungo io, i turisti che continuano a venire a Roma di sicuro non vengono per il parco giochi. La città è meta desiderata e sognata e visitata, per quel senso di arricchimento storico-culturale e personale, che ti accompagna dopo che l’hai conosciuta.
Scelgono l’Italia per motivi culturali l’80% dei turisti USA, Spagna e Portogallo, l’85% dei giapponesi, il 52% degli svizzeri e dei francesi, il 60% dei turisti dei Paesi Bassi, il 40% dei belgi e lussemburghesi, il 60% degli scandinavi, il 70% degli indiani, (fonte: Sistan, Rilevazione 2010).
Nella top ten dei monumenti più visitati nel Bel Paese, Roma ne piazza quattro, compresa l’area di Villa d’Este che fa comune di Tivoli, e guadagna la vetta con l’area archeologica del Colosseo; il fatturato delle aree statali visitate a Roma rappresenta il 43% di quello nazionale, 67% del centro Italia, il 98% di quello del Lazio (fonte: Sistan, Rilevazione 2010).
Quali sarebbero quindi queste attrazioni di cui parla l’onorevole? E secondo voi, chi mai sulla Terra baratterebbe la London Eye con il Colosseo?
Forse pensa, di sicuro inconsapevolmente, che Roma, ma anche l’Italia manchi di attrattività?
Una cosa è certa però: è ora di lasciarsi alle spalle il modello tutto italiano di un “welfare per la cultura”.
Per questo, vorremmo segnalare a tutti quelli che pensano, come l’onorevole Gazzellone, che costruire parchi tematici o cose similari sia“una modernizzazione del concetto stesso di turismo” che “moderno” oggi è piuttosto fatturare con la cultura, anche a partire dal Colosseo e che per questo vale la pena di concentrarsi sulle proposte e sulle modalità per ampliare la fruizione dei turisti del patrimonio esistente.
Non facciamo sempre i moralisti:
tempi peggiori certo si son visti…
ma suvvia, che male ci può fare
un “parco a tema”, se può richiamare
più turisti scemi in quest’urbe antica?
Se tira un parco men d’un pel di f**a,
pur sempre attira e richiama, caro lei…
non come quegli assurdi cicisbei
vestiti da bolsi gladiatori
che gigioneggiano oggidì tra i fori…
E i mille mendicanti? Non son peggio,
coi piedi al profumo di taleggio?
O ci ridurrem come un greco anfitrione
che a breve si vende il Partenone?
Meglio il Colosseo come burletta
che aspettar… l’ennesima crepetta.
Io lo venderei al Topo aMMericano
che lo sfrutterebbe… in modo strano,
ma lo difenderebbe con i denti
mica noi, infelici e perdenti,
che ci faccian fregare dalla Parigi
di quel “traliccio” e dai cieli bigi!
L’indignazion non paga, e questo è certo.
Questa è l’unica cosa di cui son esperto.
Pecunia non olezza, lo diceva Vespasiano:
Benvenuto quindi da noi, o “stile aMMericano”!