Sono passati 4 anni da quando un primo esperimento tentò di trasformare i dati provenienti dal social network Flickr, in informazioni. Si trattava di uno studio condotto per verificare la corrispondenza tag/luoghi dei turisti sulla riviera ligure in occasione della nascita del Sistema turistico locale savonese.
Sullo stesso tema poi, la provincia di Firenze, commissionò una ricerca al Mit Lab (Sensible City Lab) di Boston al fine di individuare il comportamento dei turisti nella città, i flussi all’interno della stessa e di fornire un quadro generale del movimento dei viaggiatori in tutta la penisola. Una ricerca che sembrava precorrere i tempi ma che, in Italia, non ha avuto seguito.
Nell’era dei social network sono ormai note le potenzialità che, ai fini della promozione, sono insite in questi strumenti, ma il loro impiego può andare ben oltre. Utilizzando gli scatti fotografici è possibile sapere cosa visitano i turisti, in quale momento della giornata, da quale parte della città arrivano e dove si dirigono: queste informazioni consentono alle DMO e alle autorità competenti di intervenire anche sui sistemi di mobilità e in generale su tutti quei servizi che concorrono al miglioramento qualitativo di una destinazione.
È proprio con questo intento che The data republic, l’agenzia spagnola con sede a Barcellona, ha messo in rete da pochi mesi, la versione beta di Madrid e Barcellona (a cui seguiranno Parigi, Londra e New York) che usa tutte le foto pubblicate sul social Flickr. Ad oggi, per verificare la corrispondenza tag – luoghi e ricavarne informazioni utili, con l’API di Flickr, sono state raccolte più 335mila foto in 12 mesi.
Il tentativo faticoso e pionieristico di qualche anno fa è ora un processo automatico e potrebbe essere una opportunità anche per le nostre città.
I dati ottenuti per le due città a cui si riferisce la tavola qui sopra, sono così significativi che ci permettiamo, se pure con una rapida analisi, qualche semplice indicazione per un possibile utilizzo.
Se i luoghi sono etichettati con nomi sbagliati, forse si potrebbero rivedere la segnaletica turistica e l’informazione sul web.
Se i musei hanno più visitatori nei week end, forse vale la pena di prolungare l’orario di apertura nei giorni di maggior afflusso.
Se in un certo momento della settimana o dell’anno, in una determinata area prevale la presenza di visitatori provenienti ad esempio dalla Spagna, si possono pensare politiche di accoglienza mirate.
Se un numero elevato di turisti fotografa i monumenti nelle ore notturne, si potrebbe migliorare l’illuminazione oltre che preoccuparsi della sicurezza dell’area.
Se qualche luogo o monumento non rientrasse nei circuiti più frequentati pur avendo un alto potenziale attrattivo, si potrebbe intervenire sul sistema informativo e sulla comunicazione del territorio.
E così via.
Oggi, incalzati dalla crisi, istituzioni e operatori, continuano ad interrogarsi sulle strategie da intraprendere per migliorare la qualità e la fruizione delle risorse che in Italia sono una delle poche cose per cui non facciamo difetto. E allora, perchè non cominciare a fare partendo da come ci vedono gli altri?
Ps: mentre noi ne parliamo, riflettiamo, costituiamo comitati e stalliamo nel noto immobilismo italico, l’Australia ha usato Flickr per farne una campagna pubblicitaria … ahhhh questi canguri!!!
Veramente complimenti.
… e copincollato http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.it/2012/05/come-ti-vedono-i-turisti-dai-dati-alle.html
😉