I territori non sono solo spiagge, souvenir o sole, sono anche l’anima delle persone che li vivono, sono gli occhi degli abitanti, le mani ruvide dei contadini, i suoni della musica popolare. Con l’ascolto delle vite degli altri il visitatore ha l’opportunità riscoprire avvenimenti, rivivere emozioni e ricordi, mescolati a volte a un senso di stordimento, di spaesamento, di libertà o di esilio volontario.
Molto spesso capita che gli operatori turistici scelgano di concentrare gli sforzi per vendere il prodotto senza preoccuparsi di adottare qual si voglia politica per valorizzarlo. Questo clamoroso errore di messa a fuoco ha fatto proliferare parole -come destination marketing, story telling e blog tour-, che non contengono nei fatti nessun riferimento ai territori né tanto meno alle persone che li abitano.
La valorizzazione è una operazione complessa, richiede sforzi in molte direzioni e dà risultati più lenti e diluiti nel tempo ma soprattutto presuppone la messa a punto di una strategia ben tarata.
Forse per questo i pionieri che hanno deciso di promuovere il prodotto destinazione valorizzando l’unicità dei luoghi e delle persone erano un numero esiguo; oggi, l’uso di mezzi, primo fra tutti il video, è sempre più diffuso e non è più una impresa ardua trovare esempi efficaci e buon livello.
Alcuni di questi sono opera spontanea di videomaker professionisti…
Altri invece sono frutto di scelte strategiche per target precisi.
I video emozionali utilizzati come strumenti di promozione e comunicazione turistica non sono più una novità neppure nel panorama italiano, ma constatiamo che sono sempre più numerosi e questo ci lascia sperare che presto saranno strumenti presenti anche nella strategia italiana per la valorizzazione e la promozione nazionale.