Il turismo è anche e, sempre più spesso, una questione di informazioni.
TripAdvisor dà informazioni su alberghi, ristoranti e attività, Google le organizza focalizzandole sul comportamento del cliente, i siti web delle destinazioni e le rispettive app offrono informazioni sui luoghi da visitare e sulle visite da effettuare.
Informazioni corrette e al momento giusto, decretano il successo di una destinazione e migliorano la fruizione dell’esperienza turistica e degli abitanti.
Informazioni reali e trasparenti guidano il consumatore turista nella scelta di una struttura ricettiva piuttosto che un’altra.
E cosa fa di un agente di viaggio, un bravo agente di viaggio? La qualità e la completezza delle informazioni che é in grado di fornire al potenziale cliente.
Nel turismo le informazioni sono così importanti che non fa alcuna differenza se il canale di diffusione è online oppure offline.
Certo sul web il pubblico che si raggiunge è molto più ampio, ma il primo canale di marketing è sempre e comunque il passaparola.
Giorni fa ha circolato questo tweet con questa immagine.
“What would happen if @kayak showed you hotel prices and how crowded the city will be during your trip?
Ma se davvero fosse così o meglio, quando davvero i comparatori di prezzo, le OTA o chiunque altro, sarà in grado di mostrare il livello di affollamento della città, che si intende visitare, che cosa succederà? Quanto influenzerà la scelta della destinazione questa informazione?
Sarà ancora la spinta delle motivazioni a indirizzare i turisti verso l’una o l’altra destinazione, lasciando sostanzialmente inalterata l’attuale graduatoria dei paesi maggiormente visitati?
Oggi, anche in assenza dell’informazione sul grado di affollamento delle mete turistiche più gettonate, si può già immaginare che prenotando nel periodo delle ferie estive, si rischiano prezzi più alti negli hotel e lunghe attese nei musei.
È vero però, che la disponibilità di questo tipo di informazioni per le nostre città, ad esempio, potrebbe risolvere o evitare l’insorgere di molti problemi.
A Roma, Il tram n 8, da poco inaugurato, collega la stazione di Trastevere a Piazza Venezia, due tra i molti punti di interesse della città. E’ un tragitto abbastanza breve, una decina di fermate lungo un percorso su cui si trovano tre Ministeri, due scuole superiori, numerosi uffici e masse di turisti e, per questo, a suo modo unico.
Benché le corse siano frequenti, la capacità di carico al mattino e alla sera non è sufficiente ad evitare che i lavoratori, che trovando il tram sempre pieno e in ritardo, se la prendano con cui usa lo occasionalmente: i turisti.
Migliorerebbe l’esperienza di questi turisti se -on line o off line, poco importa-, qualcuno li informasse dei disagi causati dal sovraffollamento, li invitasse a non prendere il tram/metro proprio nell’ora di punta e suggerisse per esempio di attendere una mezz’ora per far defluire il flusso dei lavoratori? Noi pensiamo di sì.
Ma migliorerebbe anche la fruibilità della città per i lavoratori che troverebbero meno folla sui mezzi pubblici e aumenterebbero la loro possibilità di arrivare finalmente in orario.
Se i residenti vivono bene anche i turisti vivono meglio la loro esperienza.
Non ci risulta che nessuna azienda di trasporti fornisca ancora questo tipo di informazione anche se l’uso dello smartphone e l’utilizzo della carta di credito per esempio”danno” già informazioni su come si sposta nel territorio chi ci vive o chi lo sta visitando. Sappiamo che ci sono ricerche e studi capaci di elaborare queste informazioni che forse potrebbero essere utili a chi progetta e gestisce i sistemi di mobilità: nel caso specifico del tram numero 8, il monitoraggio degli spostamenti dei pendolari potrebbe accrescere la qualità dellla vita di abitanti e turisti.
Il turismo è solo una questione di informazioni.