Caro ex collega universitario,
sappi che hai scelto di intraprendere una formazione accademica, in un paese che non ha ancora capito qual è la sua vocazione, dove tutti i suoi beni culturali statali fatturano in proporzione meno del Louvre.
Quando avrai finito gli studi accademici, non importa con quale votazione ti sarai laureato, poiché ti troverai di fronte un mondo del lavoro che non ti sta aspettando: ti accorgerai in un unico e tragico momento che tutto che quello che fino a ieri avevi studiato con attenzione, non ti sarà utile.
Chiuderai i tuoi libri leggendo di STL, proprio nel momento in cui anche i piani di sviluppo turistico regionale si fanno sul web, ascoltando gli operatori e i cittadini.
Un miliardo di turisti si sono mossi lo scorso anno, l’87% ha pianificato il suo viaggio sul web eppure nessuno ti ha insegnato quanto importante sia la scelta di un colore piuttosto che un altro su un sito internet di destinazione turistica.
Hai scelto un curriculum universitario focalizzato di più sui beni culturali perché hai sempre sognato di diventare una guida turistica? Non ti è riconosciuto il patentino.
Hai scelto un curriculum universitario focalizzato più su aspetti manageriali del turismo? Mettiti in coda perché non hai nemmeno diritto all’abilitazione per direttore tecnico di agenzia di viaggi.
Ti racconto una piccola esperienza personale: dovendo scegliere una lingua straniera obbligatoria per laurearmi, decisi di optare per il russo e il brasiliano, pensando che tutto sommato l’inglese avrei potuto perfezionarlo da solo. Tre anni di russo accademico e due di portoghese: avrei dovuto avere un vantaggio competitivo dato l’emergere in questi tempi dei BRIC.
Sai cosa mi ha risposto un grande TO di incoming durante un colloquio di lavoro? “Queste sono lingue che non ci interessano.”
Sappi che la tua professione non esiste, nei concorsi pubblici nemmeno la tua qualifica esiste. (Scienze del turismo? Economia del turismo? Lettere e filosofia? Progettazione e gestione dei sistemi turistici locali?). Un terribile vuoto normativo.
Fuori non troverai nessuno ad aspettarti, anzi.
Sarai fortunato, perché l’università ti lascerà da solo, come ha fatto con me: dovrai contare sulle tue forze, imparare di SEO, di SEM e a scrivere contenuti turistici per siti web, saprai tutto di regime dei minimi e conoscerai molti commercialisti.
Nonostante ti abbiano riempito la testa con “ abbiamo bisogno delle competenze in campo turistico e delle forze dei giovani” sappi che quelle forze e competenze non saranno le tue.
Non sarai tu a sederti ai tavoli del destination management, non sarai tu a “facilitare i rapporti tra pubblico e privato”, non sarai tu a fare qualcosa per il bene del paese.
Lo so che te lo hanno detto, come lo hanno detto a me: perciò non farti illusioni.
Eppure caro collega, ti dico che hai fatto la scelta giusta, perché questo paese cambierà, con i suoi tempi, ma cambierà.
Amare questo paese è bello, e il solo studiare per renderlo più accogliente è già un gol a tuo favore.
Prima o poi capiremo che con la cultura possiamo si può mangiare, che la micro ospitalità è un vantaggio competitivo, che il turismo è prima di tutto relazioni tra ospiti e ospitanti e non resort e London Eye…
Però dovrai stringere i pugni ogni volta che ti sentirai dire: “hai studiato turismo? In quale villaggio lavori? Quindi viaggi gratis? Me lo troveresti un albergo a poco prezzo? Deve essere stato impegnativo studiare turismo, ma cosa è? una laurea?”
Dovrai affrontare le sfide che avrai di fronte con molta umiltà, tirarti su le maniche e pensare sempre alla salita. Anche quando ti capiterà ti stampare etichette su cd rom di tour operator, di bruciarti gli occhi correggendo quotazioni su excel, di fare help desk e il commerciale porta a porta.
Lascia stare i posti fissi, i concorsi pubblici e comincia a pensare a una tua idea di impresa.
L’intermediazione è in crisi, la distribuzione è in crisi, gli alberghi sono in crisi, le compagnie aeree sono spaccate tra low cost e segmento lusso.
Dove credi che ti assumeranno? In questi tempi giusto in uno stabilimento balneare con contratto stagionale, Bolkestein permettendo…
Perciò prendi un aereo e vai a imparare come fanno i francesi a farsi pagare per visitare le fogne parigine o come gli americani raccontano le loro destinazioni sul web.
Non avere fretta.
Impara e ruba tutto quello che puoi, poi però torna, perché questo paese ha bisogno dei suoi figli.
Ho deciso di scriverti dopo che ho sentito per l’ennesima volta il ritornello“non vediamo l’ora che voi giovani laureati in turismo ci mandiate tutti a casa”.
Spero che questa mia lettera ti sia di aiuto e non ti abbatta, la pillola è amara lo so.
Ma ci tenevo a dirti che sopravviverai solo se sarai intraprendente e ogni giorno ti reinventerai.
Tira i dadi e punta solo su di te
Cordialmente
Giulio
Cazzo…io sono una di quelle che ci ha sempre creduto,ma creduto per davvero.Poi,non so bene per quale dannato motivo mi sono persa. Grazie all’aiuto delle persone che veramente mi vogliono bene e che credono in me ho avuto il coraggio ri riprendere il mio cammino,lento si,ma con una grande forza di volontà…la tua pillola è amara è vero…ma grazie a nche a te perchè dopo aver letto queste parole forse la mia determinazione avrà una spinta in più…
Ma poi scusami ad oggi, ti sei laureata, lavori??
Io solo ora leggo ciò, e pensa che volevo iscrivermi a questa facoltà!!!
Spero di avere una risposta.
A presto Michela
Sembra una lettera scritta da me. Grazie per averla condivisa. Ho studiato anche io turismo e condivido tutto!
Un quadro d’insieme di una sconcertante veridicità.
Ciao Giulio, condivido ogni tua frase di questa lettera, d’altra parte mi sono laureata 5 anni fa in progettazione e gestione del turismo culturale ed ho già detto tutto. Ho fatto all’inizio tanti colloqui nel mondo del turismo ma le uniche proposte era fare l’animatrice sottopagata in un qualche villaggio in Italia o estero. Dopo aver fatto la promoter turistica porta a porta e tanti altri lavoretti ora faccio la commessa part time, nel tempo libero mi sono aperta un blog nel quale condivido il mio sapere nel mondo turistico e mi sta dando tante soddisfazioni! ed ancora ci spero che un giorno la mia passione per il turismo si trasformi in lavoro.
Proprio vero…