There is no better job (non esiste un lavoro più bello) sono queste le parole che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha rivolto al ministro dei beni culturali On. Franceschini, al termine della sua visita al Colosseo.
Chissà quali pensieri avranno accompagnato il Presidente Obama durante la visita guidata dell’Anfiteatro Flavio e chissà quali emozioni saranno nate davanti alla magnificenza del luogo. Mi piace pensare che le parole rivolte al ministro Franceschini: “come deve essere importante gestire e valorizzare così tanta ricchezza!” manifestino la sua intenzione di tornare nuovamente e presto a godere della bellezza di questo nostro patrimonio.
Corrette o sbagliate che siano le intenzioni attribuite alle parole del Presidente americano, queste arrivano dopo tanti anni di poca considerazione per il settore e di tanti annunci elettorali, ma in un momento che lascia presagire che qualcosa può cambiare. L’attribuzione del turismo al dicastero dei Beni e delle Attività Culturali ha posto le basi per una programmazione integrata di lungo periodo; la più recente istituzione del laboratorio digitale per il turismo (TBLAB) per facilitare e sostenere la digitalizzazione del settore, dovrebbe mettere le imprese turistiche nelle condizioni di competere sul mercato globale. Certo le questioni che attendono una soluzione sono ancora molte e certamente complesse, ma con queste condizioni di partenza, si può sperare in un nuovo corso.
Nel frattempo il mondo continua ad essere una meravigliosa fucina di idee, di creatività e di pratiche non convenzionali, che in alcuni casi hanno rovesciato i ruoli pubblico/privato come noi solitamente li intendiamo. E’ il caso dello stato Kentucky che ha più o meno la stessa popolazione di Roma: alcuni cittadini fortemente in disaccordo con la comunicazione ufficiale commissionata dal Governo Federale, hanno deciso di farsi carico della promozione dello Stato.
Il video illustra l’iniziativa in modo eloquente e l’intento emerge chiarissimo con una forza comunicativa che è tutta a stelle e strisce.
Riassumendo: tutti fuori, del Kentucky ci occupiamo noi e ve lo facciamo conoscere attraverso la nostra storia. Via i testimonial, via i pay off, via tutto il superfluo, ripartiamo dalla comunità che abita i luoghi, mettiamo in prima fila il territorio perché è da lì che tutto ha inizio, e ai prodotti pensiamo poi.
Nuda e cruda verità.
Anche gli obiettivi dell’operazione –iniziata da 3 anni fa -sono altrettanto chiari: incrementare il turismo, attrarre nuovi investitori, far crescere l’orgoglio nazionale, unificare le contee in un unico Brand, diminuire gli stereotipi e distinguere il Kentucky da qualsiasi altro stato del mondo.
L’identità è la carta vincente. Quell’identità che avvicina il Kentucky agli stereotipi che lo riguardano ma lo rendono differente da qualsiasi altro posto nel pianeta, la stessa che ha accresciuto l’orgoglio nella comunità e che le ha consentito di raccogliere in soli 60 giorni su Kickstarter 3,5 milioni di dollari utili per la promozione del brand nell’evento televisivo più importante degli Stati Uniti, il Super Bowl.
Una azione bottom – up da manuale e una di quelle operazioni che ingigantiscono la mia curiosità.
Così, per saperne di più mi sono messo in contatto con Hannah Le Gris, membro dello staff e ho avviato con lei uno scambio a tutto tondo. A parte alcune domande sulla genesi e gli obiettivi di questa campagna, più che una intervista è stata una conversazione il cui contenuto è riportato qui ricorrendo alle parole di Hannah. “ Kentucky Kick Ass non ha legami con il governo locale o il dipartimento al turismo. Nasce tutto dal cuore e anima di Griffin VanMeter & Whit Hiler, che hanno deciso promuovere il territorio in maniera diversa, laddove le agenzie di comunicazione e lo stesso governo sono state un po’ piatte. All’inizio, la nostra azione poteva sembrare contro quello del governo, ma adesso lavoriamo insieme. Loro sanno che quello che stiamo facendo è fresco, cercando di arrivare a quante più persone possibile. Facciamo nascere l’orgoglio di appartenere al Kentucky in modo nuovo.”
Una campagna comunicativa potente che, partendo dalla storia del territorio e dei suoi abitanti, ha integrato online e offline, blog e e-commerce, adesivi e manufatti artigianali, i cui profitti sono reinvestiti nella comunità. “Abbiamo iniziato girando video promozionali, creando adesivi, t-shirts e stampe, tutto il necessario per far conoscere Kentucky Kick Ass. Ci siamo espansi verso la gioielleria mentre continuiamo a promuovere ballerini, artisti di ogni parte dello stato. Ci muoviamo al di là dell’abbigliamento, cercando di comprendere i veri bisogni dei nostri attuali e futuri fan, proponendo sul nostro sito contenuti sempre interessanti sul Kentucky”
Cosa si può aggiungere di più se non, “ Heaven must be a Kentucky kind of place “!
A rebranding History: Kentucky Kicks Ass
The President Obama finished his visit in the Colosseum saying to the Italian tourism Minister these words: There is no better job
I guess what were the images arised in the mind of the President while he was listening the stories about the Flavian Amphitheater during his guided visit: I guess how much impressive was the visit for the president Obama and how much strong was the desire to continue the tour in our country. “How should be important to manage so much riches!” can be the right way to interpret his words, maybe.
My interpretation, wrong or right, it doesn’t matter, but these words focused the attention on the strategical importance that tourism and cultural heritage should represent for Italy. In this way, the union of tourism and culture under only one department is a turning point in the Italian politics, and placed the foundation for a long term tourism integrated programmation. By the way, many questions are still in pending in tourism, many of those are very hot, but if this is the starting line we can hope in a new passage.
In the meantime the world is a great place in which some big ideas take place. There is a state overseas, Kentucky (more or less the same population of Rome ), where some citizens decided to take charge of the promotion of the state because they strongly disagree with the official tourism campaign commissioned by the federal government.
The Video is wonderful, with a powerful communication.
We are Kentucky, we will take care of Kentucky and we introduce Kentucky trough the history of the people. Forget the testimonial, Forget the pay-off , and everything is superfluous. We move from the community that live the places, we start from our land.
Unvarnished truth.
The scores are clear too: they want to increase tourism , to attract new investor, foster pride, diminish stereotypes, unify the commonwealth and distinguish Kentucky from any other place on the planet.
The spirit of the nation, here, is the trump card . The spirit of the nation that makes the Kentucky close to the stereotypes that concern it, but different from any other place on the planet , the same spirit that increased pride in the community and that has allowed to Kentucky to collect in just 60 days on Kickstarter 3.5 million dollar profits.
Kentucky Kick ass has played my curiosity up and I did have to know more. I talked with Hannah Le Gris , staff member , and I started with her a very interesting conversation.
“Kentucky Kicks Ass’ movement has no specific state or local governmental or tourism ties. It began from the hearts and minds of Griffin VanMeter & Whit Hiler to showcase all of the things that are actually so kick-ass about our state. They decided to tackle the areas of promotion where state agencies and tourism boards may have been falling a bit flat. Though what we were doing may have seemed controversial at first, we now co-exist with Kentucky tourism and governmental agencies in harmony. They know that what we’re doing is fresh, and spanning multiple demographics without the rules of government involved. We’re raising state pride in a new way, and doing it with a fresh spin.”
A powerful communication campaign that has integrated online and offline, blogs and ecommerce , stickers and handicrafts . “We started out making promotional videos, creating stickers, t-shirts and prints all about how much Kentucky Kicks Ass and then just started growing and expanding from there. We are always working on getting back to our roots and telling even more Kentucky stories. We’ve been branching out into jewelry and home goods while continuing to showcase more Kentucky movers, shakers, artists and makers in the coming months. We’re moving beyond just apparel to focus on the real wants and needs of our current and future fan base, and to make sure that our website and message are always evolving and featuring cool and interesting things about Kentucky.”
I can just say : “ Heaven must be a Kentucky kind of place “!
Un ringraziamento particolare va a Hannah Le Gris
My personal special thanks goes to Hannah Le Gris